Diario ragionato della pandemia

ovvero

Fahrenheit 2021

Linee Guida dell’AIFA

Linee Guida dell’AIFA (Agenzia Italiana del  Farmaco) per il trattamento del COVID. Scarica il documento

Queste sono le LINEE GUIDA dell’AIFA definite “irragionevoli” nell’Ordinanza del Consiglio di Stato (11 dicembre 2020); e bloccate dal Tar Lazio (4 marzo 2021) laddove impongono paracetamolo e “vigile attesa” (vedi i provvedimenti nella sezione ATTI della MAGISTRATURA). Tali Linee Guida, infatti, sconsigliano il ricorso ad ogni cura (tranne paracetamolo o tachipirina) all’inizio della malattia. A queste Linee Guida si sono uniformati gli Ordini dei Medici (come quello della Lombardia riportato a seguire): ma molti medici le hanno trasgredite salvando – “in scienza e coscienza” come prescrive il giuramento di Ippocrate – migliaia di pazienti con i farmaci disponibili.

Come incidono tali LINEE GUIDA nella pratica clinica e sulla salute dei cittadini? Detto con una metafora esemplificativa: è come se un passeggero caduto in mare da un barcone in avaria, pur intravedendo la riva non riesce a raggiungerla a nuoto, rischiando di annegare. Allertati i soccorsi, in attesa del motoscafo che porti tutti in salvo, sul barcone c’è chi suggerisce di gettargli una corda o un salvagente disponibili nella stiva, per consentirgli nel frattempo di rimanere a galla. Ma non tutti sono d’accordo nell’adottare mezzi di salvataggio che potrebbero rivelarsi insufficienti o inefficaci. Per cui, dopo un’accesa discussione, si decide a maggioranza: “in attesa del motoscafo, resterà in acqua senza dubbi mezzi di salvataggio”. Questa è la “vigile attesa” suggerita dall’AIFA ai medici di fronte ai casi lievi di Covid 19: non fare niente. Cioè rimanere a guardare a distanza somministrando solo paracetamolo  (rivelatosi dannoso per Covid) e intervenendo con altri farmaci solo se il paziente si aggrava. Cioè, spesso quando il paziente è già annegato. 



Ordinanza del Consiglio di Stato del 11 dicembre 2020.

Ordinanza del Consiglio di Stato del 11 dicembre 2020.
Scarica l’ordinanza in originale.
Leggi la versione “ridotta e ragionata” riportata nel “Diario”

Questa è l’ordinanza cautelare con cui il Consiglio di Stato ha ritenuto fondato il ricorso dei medici e, viceversa, “irragionevole” e “scientificamente infondato” il divieto di AIFA alla prescrizione “off label” dell’idrossiclorochina (HCQ). Tale provvedimento dovrà essere recepito dal Tar. Ma al di là dell’esito di questo passaggio, i princìpi su cui si fonda sono incontestabili. Perché riaffermano la supremazia dei diritti costituzionali anche durante l’emergenza straordinaria ed entrano nelle pieghe del “ragionamento” seguito da AIFA per motivare il suo divieto: evidenziando le “incoerenze scientifiche” non solo di AIFA, ma dell’intera gestione dell’emergenza da parte del CTS di cui AIFA è parte integrante. Perciò vale la pena soffermarsi sul suo contenuto: di cui ho riportato qui sia la versione integrale, sia la versione da me ridotta in pillole per renderla comprensibile anche al grosso pubblico, ma senza alterarne la costruzione logica e giuridica.



Ippocrate.org è gestito da sanitari che offrono cure per il Covid-19

IppocrateOrg è gestito da sanitari che offrono cure per il Covid-19 e sono coordinati da Mauro Rango. Vai al sito

I casi transitati e curati finora, attraverso il loro sito internet ( ippocrateorg.org ) sono 6.000. In aggiunta a questi si possono stimare, secondo il dottor Rango, altri 4.000 pazienti transitati direttamente sui cellulari dei medici che fanno capo al gruppo. Il totale, dunque, fra quelli certi (6.000) e quelli stimati (4.000) è 10.000 casi: rispetto ai quali, i decessi sono stati 4 (quattro) e hanno riguardato pazienti presi in cura dopo il sesto giorno, già affetti da gravi patologie.
Vedi le linee guida di ippocrateOrg

Mauro Rango è anche l’autore di “Guarire il COVID-19 a casa“.

L’autore così lo presenta:

“Ad un anno dall’inizio della pandemia viene pubblicato il primo Manuale con le Linee Guida relative alla terapia domiciliare per la cura del Covid-19.
Questo lavoro mostra, con esempi clinici dettagliati, come si applicano le Linee Guida relative alla terapia domiciliare per la cura del Covid-19, nelle varie situazioni di malattia.”



Approfondimenti gruppo Medici FVG

Il gruppo “Medici Friuli Venezia Giulia” oltre a praticare le cure precoci, da aprile 2020 ha prodotto uno dei più consistenti ed articolati approfondimenti “fra pari” su Covid-19, oggi disponibile su Youtube.     
Scarica il Documento. 

“12  MESI DI COVID-19: STORIA,  STRATEGIE  DI  CONTENIMENTO,  PREVENZIONE E  CURA. VERSO QUALE  FUTURO?” 

Questo è il titolo del programma clinico/scientifico del Gruppo Medici FVG, curato dal dottor Paolo Baron (vedi curriculum), in cui ognuno dei titoli qui riportati nel DOCUMENTO corrisponde ai relativi “webinar” o  incontri on line che – causa la pandemia – hanno sostituito i congressi specialistici per l’aggiornamento e lo scambio delle esperienze su Covid-19.
Circa 50 webinar tenuti da aprile 2020 con cadenza settimanale, accessibili sul canale youtube Medici FVG – SNAMID FVG riservato alla categoria che riporta il confronto con esperti di vario genere: scienziati, clinici, farmacologi, psichiatri, psicoterapeuti, direttori didattici, ecc.. Costantemente in contatto con altri medici e ricercatori in Italia e all’estero, “Medici FVG” hanno svolto, dunque, forse il più imponente scambio di notizie cliniche e scientifiche “fra pari” dall’inizio della pandemia. Il che ha anche consentito loro di scoprire l’efficacia contro Covid di un ampio numero di farmaci già disponibili nelle farmacie. Infatti, sempre previo consenso informato dei propri pazienti, agendo in “scienza e coscienza” e rifiutando direttive dall’alto se ritenute dannose per il malato – come richiede loro il “giuramento di Ippocrate” – questi medici hanno valutato l’efficacia di farmaci come l’antiparassitario ivermectina, l’adenosina per aerosol, il Parvùlan, la colchicina, ecc. Farmaci per la cui sperimentazione si erano rivolti ad AIFA senza ricevere risposta o solo risposta negativa. 

Questo è anche il gruppo WathsApp cui sono stata invitata a partecipare da Paolo Baron e dagli altri amministratori, dopo che hanno letto la prima parte del “Diario ragionato della pandemia”. Una partecipazione per me determinante per comprendere la “realtà curabile” del Covid, che trova scarsa eco sulla stampa allineata.



Medici in Prima Linea

“Medici in Prima Linea” è uno dei primi gruppi che ha praticato con successo le cure precoci, coordinandosi su Facebook.
Vai al gruppo Facebook

Il risultato del lavoro e confronto fra medici non solo italiani avviato da marzo 2020, ha prodotto un protocollo di riferimento “TERAPIA DOMICILIARE COVID-19” (TDC COVID-19) firmato inizialmente da 208 sanitari, oggi divenuti oltre 500. Viene qui pubblicato solo lo schema del protocollo per comprenderne l’impostazione, senza nome dei farmaci e posologia per evitare (come richiesto dai referenti del gruppo) “di innescare comportamenti impropri di auto-medicazione”. Al protocollo può accedere il medico di fiducia (e non necessariamente il medico di base) segnalato dal paziente. In che modo? “Potrete indicarci, anche nei commenti al post, l’indirizzo email e/o il cellulare dei vostri medici di famiglia, ai quali invieremo il TDC19, dopo averli coinvolti”, come ha spiegato l’avvocato Grimaldi su Facebok. Tale segnalazione può essere fatta da qualunque cittadino dopo essersi iscritto gratuitamente al Comitato postato su Facebook

Ecco, dunque, i criteri della “Terapia domiciliare Covid 19” (seguita dall’elenco dei primi 208 medici che l’hanno condivisa) che ho sintetizzato nel documento che segue. Vai al documento.



La vitamina D e il suo ruolo nel Covid-19

La vitamina D e il suo ruolo nel Covid-19.
Scarica il Documento

Fin dall’inizio dell’epidemia di Covid-19 il ruolo di integratori e vitamine è stato ritenuto importante sia nella prevenzione che nel decorso della malattia: cioè, sia per ridurre le possibilità di contagio, che per prenderla in forma più lieve. E’ notorio, infatti, che la maggior parte della popolazione soffre di carenza di vitamina D: ecco perché è stata più volte e a diversi livelli consigliato di utilizzarla. Perciò, a titolo esemplificativo, sono riportati nel Documento i link delle più svariate testate che ne hanno parlato: dalle riviste specializzate, a quelle di informazione per il grosso pubblico.



Ordinanza del TAR contro la nota Aifa del 9 dicembre 2020

Ordinanza del TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) Lazio del 4 marzo 2021. Scarica il documento

L’ordinanza ha accolto l’istanza cautelare promossa dai medici del ‘Comitato Cura Domiciliare Covid-19’ contro la nota Aifa del 9 dicembre 2020 contente i “principi di gestione dei casi Covid-19 nel setting domiciliare”: nota che prevedeva nei primi giorni di malattia la sola “vigile attesa” e somministrazione di paracetamolo e, in quelli successivi, regole volte a limitare la libertà prescrittiva del medico curante.



Lo studio “Solidarity” con il quale OMS ha sostenuto l’inefficacia dell’idrossiclorochina

Lo studio “Solidarity” con il quale OMS ha sostenuto l’inefficacia dell’idrossiclorochina (aggiornato a ottobre 2020).
Scarica il documento

“Solidarity” lanciato dall’OMS, è uno studio randomizzato internazionale per i trattamenti COVID-19 su 12.000 pazienti, in 500 siti ospedalieri e in oltre 30 paesi”. Questa è la presentazione fatta dalla stessa OMS sul proprio sito: da questa descrizione, dunque, si evince subito che il risultato non poteva che negare l’efficacia dell’idrossicloroina contro il Covid. È ormai risaputo, infatti, che l’drossiclorochina non funziona nella fasi avanzate della malattia, ma solo nei primi 7-10 giorni: cioè, PRIMA del ricovero e proprio per evitarlo. Pertanto era inevitabile che tale studio concludesse: “l’idrossiclorochina ha avuto un effetto minimo o nullo sulla mortalità complessiva e sulla durata della degenza ospedaliera nei pazienti ospedalizzati”. Perché, sbagliato nelle premesse, si è rivelato tale anche nelle conclusioni.



Lo studio Recovery

Lo studio “Recovery” (iniziato ad aprile 2020) è stato promosso in Inghilterra Galles, Scozia e Irlanda del Nord.
Scarica il documento

Lo studio mira a identificare i trattamenti utili alle persone ricoverate in ospedale con COVID-19 sospetto o confermato. Anche questo studio, sostenuto dall’ OMS, analizza l’utilità di farmaci quali l’idrossoclorochina: ma lo fa nella fase già avanzata della malattia, quando la sua azione è notoriamente inefficace. Pertanto, date le premesse, le conclusioni non potevano che sostenerne l’inefficacia. Come si legge nella pubblicazione, la sperimentazione è supportata da una sovvenzione all’Università di Oxford dal  Regno Unito Research and Innovation / National Institute for Health Research (NIHR ) e da un finanziamento del  NIHR Oxford Biomedical Research Center, Wellcome, Bill and Melinda Gates Foundation, Dipartimento per Sviluppo internazionale,  Health Data Research UK,  Medical Research Council Population Health Research Unit e  NIHR Clinical Trials Unit Support Funding.



L’analisi di Didier Raoult che smonta lo studio “Recovery”

L’analisi di Dilip Pawani, Didier Raoult e colleghi (settembre 2020) che smonta lo studio “Recovery” sostenuto dall’OMS. 
Leggi la versione “ridotta” riportata nel “Diario”

Pubblicata su International Medical Journal il 29 settembre (Scarica il documentoe diffusa in Italia il 30 settembre da “Affaritaliani” (Vedi l’articolo), quest’analisi demolisce l’intero studio “Recovery” finanziato anche dalla Fondazione Bill e Melinda Gates e utilizzato dall’OMS per dissuadere dall’uso dell’idrossiclorochina

Utilizzata da decenni per le malattie autoimmuni, l’idrossiclorochina (HCQ) non è una molecola nuova: ma se non è pericolosa o letale per chi la usa per tutta la vita, come può esserlo per chi la prende contro il Covid solo per una settimana? Tutti quelli che hanno criticato HCQ, non hanno mai risposto a questa domanda. Ma Didier Raoult e colleghi trovano la risposta sia ai dubbi sulla sua pericolosità, che a quelli sulla sua efficacia. Dimostrano, infatti, che il “come” e il “quando” viene somministrata, fa un’enorme differenza sul risultato; e rivelano che la dose di HCQ somministrata ai pazienti oggetto dello studio Recovery è “eccessiva e priva di giustificazione nella pratica clinica conosciuta”. Per cui “l’alta mortalità dei pazienti registrata dallo studio Recovery, non dipende dall’HCQ ma “dall’alto dosaggio utilizzato…”. Di qui la denuncia: “La totale assenza di un approccio medico-clinico dello Studio Recovery, deve spingere l’OMS a riconsiderare le decisioni prese in conseguenza a tale studio, per non farsi carico della responsabilità di un aumento di decessi nel mondo. Sottrarre un farmaco, dimostratosi sicuro e di accertata efficacia nella fase iniziale di malattia, contribuisce ad aumentare le morti di persone che avrebbero potuto essere curate e guarite, e a prolungare la pandemia…”. Così concludono gli autori i cui nomi sono qui di seguito riportati:

  • Dilip Pawar MBBS, MD, PhD, DSM, MBA, FCP (USA) Clinico Farmacologo, Scienziato di ricerca sul cancro e Covid Expert Mumbai (India);
  • Didier Raoult MD Direttore dell’IHU Méditerranée-Infection Boulevard Jean Moulin Marsiglia – vedi curriculum – (Francia);
  • Mauro Rango Medical Writer Università di Padova e fondatore del gruppo di medici “Ippocrate.org” (Italia);
  • Nise Yamaguchi MD, PhD Clinico Oncologo e Immunologo Institute of Advances in Medicine Università di San Paolo (Brasile);
  • Juan C. Bertoglio, MD Ass. Prof. Di Medicina e Immunologia Universidad Austral del Cile;
  • Alberto Palamidese, MD. Professore Aggiunto di Pneumologia Ospedale Universitario di Padova Medical Association Directory Board Università di Padova (Italia);
  • Vincenzo Soresi M.D. Director em. of Pneumology Ospedale Niguarda di Milano Professore em. di Anatomopatologia, Oncologia Clinica e Pneumologia Università di Milano (Italia);
  • Juan L. Hancke, DVM, PhD Prof. di Farmacologia e Tossicologia Università Austral del Cile;
  • Graziella Cordeddu Medical Writer Università di Cagliari (Italia);
  • Daniela Gammella Medical Writer Università di Parma, (Italia);