Diario ragionato della pandemia

ovvero

Fahrenheit 2021

Introduzione sezione Vaccini

Le leggi della politica contro le leggi della natura   

Questa pagina è in continuo aggiornamento perché riporta studi, documenti e testimonianze su una materia in continua evoluzione: i cosiddetti “vaccini” anti Covid-19, infatti, non sono vaccini tradizionali come quelli finora conosciuti e utilizzati ma – per ammissione delle stesse case farmaceutiche e dei loro enti regolatori – sono “costrutti farmaceutici” ancora in fase sperimentale. Per cui la loro sicurezza, efficacia ed effetti collaterali sull’uomo, sia a breve che a lungo termine, sono ancora da verificare.
Gli studi e le analisi riportate in questa pagina esprimono, dunque, le perplessità del mondo scientifico su tali “farmaci sperimentali”. Perplessità che però, anziché alimentare un aperto dibattito scientifico fra “pari” come avviene normalmente – cioè fra esperti accreditati e di pari livello – in questo caso vengono respinte a priori dalle istituzioni politico-sanitarie, senza entrare nel merito scientifico delle stesse, spesso delegittimando i loro autori: nonostante siano premi Nobel o scienziati dotati di prestigiosi curricula, la cui pecca più evidente è quella di non allinearsi al pensiero unico dominante. Ecco perché queste analisi non sono facilmente rintracciabili sui media. E perché – prima di riportarle qui di seguito – va descritto il contesto in cui sono decollati e sono stati autorizzati i cosiddetti “vaccini”: a partire dai relativi contratti tra la Commissione Europea e le singole aziende fornitrici. 

Contrariamente, infatti, alla trasparenza che caratterizza il mondo della ricerca scientifica, i contratti sono stati fin dall’inizio blindati e riservati; poi parzialmente resi pubblici, ma con forti censure sui testi che tuttora permangono. Le case produttrici, inoltre, hanno fin da subito rigettato ogni responsabilità e ottenuto una legislazione ad hoc che le protegga legalmente dagli eventuali danni causati dai loro prodotti (come si vede nella sezione EVENTI AVVERSI ). Anche il costo delle dosi è omesso dall’informazione pubblica, nonostante a dicembre 2020 fosse trapelata, per errore, una tabella dei prezzi, poi prontamente rimossa, sull’account twitter personale della sottosegretaria al Bilancio del Governo belga, Eva de Bleeker.  

L’eurodeputata francese dei Verdi Michéle Rivasi denuncia a gennaio 2021 la poca limpidezza dei contratti tra la Commissione Europea e le aziende fornitrici di vaccini: “Sono mesi che chiediamo accesso ai contratti siglati dalla Commissione con i produttori di vaccini, che l’esecutivo continua a mantenere segreti…” Così, messa sotto pressione, la Commissione Europea a gennaio 2021 concede agli europarlamentari l’accesso esclusivamente agli accordi con l’azienda produttrice di vaccini CureVac che, a differenza delle altre case produttrici (Pfizer, Astrazaneca, ecc.) non aveva ancora avuto l’approvazione dei propri prodotti: per cui si trattava di accordi ancora vaghi e generici. In ogni caso, le forme e i modi con i quali è stata concessa la consultazione di tali documenti lascia perplessi per come sembra chiaramente violare le forme di  ordinamenti democratici. Le regole per consultare i contratti con la CureVac, infatti, prevedono: un accesso per non più di 45 minuti, senza telefonini, né mezzi atti a fotografare i documenti, senza possibilità di fotocopiarli, senza possibilità di prendere appunti e alla presenza di un controllore. (sic!) I contratti messi a disposizione sono documenti pesantemente censurati e con omissioni nel testo perché “la riservatezza” è condizione e parte integrante di tali contratti che tratteggiano un quadro alquanto diverso dalla narrazione pubblica dell’emergenza. Si parla, per esempio, di un forte interesse a spostare la produzione dei vaccini in Europa, creando di fatto un indotto economico florido che non termina con l’emergenza: a fine maggio 2021, in un terzo contratto con la Pfizer per l’acquisto di 1,8 miliardi di dosi, si parla di forniture fino al 2023. Viene meno così, ancora una volta, il concetto di emergenza che giustifica la messa sul mercato di vaccini sperimentali, mentre l’emergenza stessa diventa, a sua volta, l’occasione per le case farmaceutiche per pianificare nuove linee di produzione europee con meno vincoli contrattuali e rispetto di norme di sicurezza ed efficacia, grazie all’emergenza.
Non solo: il particolare che il contratto comprenda anche l’acquisto di vaccini per le varianti indica che le case farmaceutiche sono consapevoli – al contrario di quanto viene diffuso all’opinione pubblica – che i vaccini non ci libereranno dal virus e che le varianti si svilupperanno nonostante le vaccinazioni. Come mai? Perché, al di là delle dichiarazioni politiche, sembra difficile modificare la legge di natura secondo la quale non si vaccina mai la popolazione durante un’epidemia: perché proprio la vaccinazione spinge il virus – per adattarsi – a diventare più aggressivo, a “variare” per sottrarsi agli anticorpi prodotti dal vaccino, rendendo i vaccinati più vulnerabili dei non vaccinati alle nuove varianti. Una tesi dimostrabile non solo scientificamente, ma anche dai fatti: proprio nei paesi dove la vaccinazione è stata più massiva, la popolazione è oggi maggiormente vittima delle varianti, a riprova delle dichiarazioni e degli studi degli scienziati qui di seguito riportati, a partire dal Nobel per la Medicina Luc Montagnier. 
Insomma, da quanto emerge dai contratti con le case farmaceutiche e dalle dichiarazioni dei politici, per la prima volta nella storia della Medicina viene dato per scontato che un vaccino non avrà lo scopo per il quale i vaccini sono prodotti – cioè, prevenire ed evitare il contagio – e che le varianti del virus saranno inevitabili. Dichiara, infatti, al riguardo Ursula von der Leyen: “Con la nostra firma, il nuovo contratto è ora in vigore: che è una buona notizia per la nostra lotta a lungo termine per proteggere i cittadini europei dal virus e dalle sue varianti! La produzione e la consegna nell’UE fino a 1,8 miliardi di dosi sono garantite. I potenziali contratti con altri produttori seguiranno lo stesso modello, a vantaggio di tutti”.
Una constatazione di dubbio fondamento scientifico;  avvalorata come “verità” grazie alla maggioranza politica che la sostiene e alla legislazione emergenziale che la supporta; smentita sotto il profilo scientifico dalle testimonianze e dagli studi riportati qui di seguito; e che, grazie ad un apposito algoritmo creato dalle stesse case farmaceutiche e dai loro enti regolatori – come si vedrà nella sezione EVENTI AVVERSI di imminente pubblicazione – rende di fatto impossibile stabilire un NESSO di casualità fra il vaccino e i relativi EVENTI o REAZIONI AVVERSE.      

Ecco perché, data l’estrema delicatezza dell’argomento, gli studi qui riportati sono in lingua originale – traducibili con i vari sistemi di traduttori on line – proprio per rimandare direttamente al contesto scientifico che ospita ogni studio: perché ciò consente di accedere alla relativa bibliografia e alle altre analisi sul tema; ai curricula degli autori; all’universo scientifico della rivista o dell’istituzione che ospita il singolo documento, per poterne valutare l’autorevolezza. Un approccio che – senza nessun aggravio per il lettore medio – consente all’addetto ai lavori di “navigare” dentro gli articoli originali come in un mare di vera Scienza in cui pescare studi ed elementi da approfondire e confrontare, anche con l’ausilio di altri esperti accreditati fra pari. 

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Intervista alla genetista francese Alexandra Henrion-Caude

Intervista alla genetista francese Alexandra Henrion-Caude esperta di tecnologie RNA che definisce “folle somministrare terapie geniche a persone sane”.
Ascolta l’estratto dell’intervista

Alexandra Henrion-Caude è una nota genetista francese.  Già Direttore di Ricerca al French Institute of Healt (Inserm), ha completato il suo post-dottorato alla prestigiosa Harvard Medical School e ha lavorato al Necker Hospital-Image Insitute.  Esperta, in particolare, di epigenetica – cioè proprio della branca della genetica che studia i danni e le mutazioni sui geni a lungo termine nelle future generazioni – ha pubblicato decine di studi sul RNA. Ciononostante,  pur valorizzando le tecnologie RNA ha dichiarato all’intervistatrice dell’emittente francese “LSP”: “Proprio perché conosco tutto il potenziale del RNA, so che somministrarlo a persone sane è una follia. Tenuto conto della versatilità della molecola RNA, della sua capacità di interagire con una moltitudine di molecole, della capacità di suddividersi in piccole sequenze avevamo cercato nelle terapie VEGF (fattore di crescita dell’endotelio vascolare) di utilizzare l’RNA: ma non ci siamo ancora riusciti. E poiché RNA è capace di produrre una serie di conseguenze sull’organismo, se non ci riusciamo sui malati, farlo su una popolazione sana mi sembra una follia allo stato attuale, dopo 10 anni di ricerche e sperimentazione”.



Le dichiarazioni del Professor Paolo Bellavite sulle paure “fondate” di chi non si vaccina.

Le dichiarazioni del Professor Paolo Bellavite sulle paure “fondate” di chi non si vaccina e il suo studio sull’origine del virus.
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Dichiarazioni in video su La7
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Il Professor Paolo Bellavite, è un medico chirurgo specializzato in ematologia, biotecnologie, esperto in statistiche sanitarie e epidemiologia che lavora presso l’Università di Verona. Fra i suoi studi c’è quello sulla dubbia origine del virus (naturale o da laboratorio), analizzata già il 27 marzo 2020 a commento di un lavoro di “Nature Medicine” e ribadita il 26 maggio 2021 in “Storia delle prime discussioni sull’origine del SARS-CoV-2”: dove Bellavite – che non ha mai creduto alla teoria del passaggio animale-uomo nel mercato di Wuhan accreditata dall’articolo di Nature – dichiara che oggi questa sua critica sta prendendo sempre più piede. Egli spiega, infatti, che quell’articolo di Nature – “circolato come fosse la VERITA’ DEFINITIVA” – era solo “una lettera e neppure un lavoro sperimentale o una rassegna sistematica… come giustamente sottolineano anche gli autori americani di origine cinese di un lavoro uscito a settembre 2020, sulle caratteristiche bio-ingegneristiche del virus… Come il virus sia entrato nella popolazione umana è di fondamentale importanza nel controllo della pandemia attuale e nella prevenzione di simili future pandemie”.
Anche per questo Bellavite evidenzia una serie di pericoli nella natura sperimentale della campagna vaccinale, espressi a inizio maggio 2021, nella trasmissione “Di Martedì”, affermando che, in quanto sperimentazione, richiederebbe la volontarietà sulla base di una piena consapevolezza. In mancanza della quale: “Ha ragione chi ha paura, perché siamo ancora nella fase di sperimentazione dei vaccini”.



Analisi di Clinical Transplantation elenca le gravi carenze nell’immissione sul mercato dei vaccini

Analisi di Antoine Barbari, Presidente di Clinical Transplantation, che elenca le gravi carenze nell’immissione sul mercato dei vaccini
Leggi l’articolo

“Le preoccupazioni sul vaccino COVID-19: realtà o finzione?” è il titolo dell’analisi di Antoine Barbari, Presidente della “Middle East Society for Organ Transplantation”, che analizza le preoccupazioni legate ai vaccini correlandole alla bibliografia di studi recenti (2020-2021). Eccone l’estratto: “Un team di scienziati cinesi ha segnalato il primo caso di COVID-19 a Wuhan, in Cina, l’8 gennaio 2020, dopo aver sequenziato il primo materiale genetico virale. Da allora molti vaccini sono stati sottoposti a test, aggirando le sperimentazioni sugli animali, con più di 200 aziende farmaceutiche in diversi paesi che hanno dichiarato lo sviluppo di diversi vaccini, ciascuno con la propria strategia per generare immunità: nonostante le argomentazioni di molti esperti di malattie infettive sostengano che 18 mesi per un primo vaccino sia un programma incredibilmente aggressivo valutando che ci vogliono mediamente 10 anni per svilupparne uno. Dieci vaccini candidati sono già entrati negli studi clinici di fase 3 sugli esseri umani. Questi vaccini si basano su diversi tipi di tecnologie, la più innovativa delle quali utilizza l’RNA messaggero del materiale genetico”. E qui l’analisi riassume alcune delle “preoccupazioni autentiche” sollevate quali: “… i periodi di follow-up troppo brevi, preoccupazioni di efficacia e sicurezza, mancanza di chiare correlazioni di protezione, casi di morbilità e mortalità segnalati subito dopo la vaccinazione, incertezze riguardo al rischio di aumento della malattia con l’esposizione al virus a lungo termine, la possibilità di trasmissione virale dopo la vaccinazione, la ridotta efficacia segnalata di questi vaccini contro nuove varianti, l’efficacia e la sicurezza di questi vaccini nei sottogruppi precedentemente esclusi (come i bambini, le donne incinte, gli anziani fragili ad alto rischio e individui immunocompromessi), il rischio sconosciuto di malattie autoimmuni indotte da immunogenicità, cancro e infiammazione cronica, il rischio di trasformazione del genoma…” E di conseguenza: “la potenziale coercizione imposta dal settore pubblico e privato ​​sui cittadini per ricevere il vaccino. Evidenti domande plausibili, dunque, rimaste finora senza risposte chiare e convincenti”.



Studio del Salk Institute californiano che identifica “ruolo chiave della proteina spike nel danneggiare le cellule”.

Studio di un team del Salk Institute californiano che identifica il Covid come malattia vascolare, e il “ruolo chiave della proteina spike nel danneggiare le cellule”.
Scarica il documento in originale 
Leggi la sintesi su Salk  

Il documento del prestigioso Salk Institute, eccellenza mondiale in campo biomedico, è stato pubblicato su Circulation Research il 30 aprile 2021 ed una sintesi è disponibile nella sezione NOTIZIE del Salk Institut che esordisce: “La proteina spike del nuovo coronavirus svolge un ruolo chiave aggiuntivo nella malattia. I ricercatori e i collaboratori del Salk mostrano come la proteina danneggi le cellule, confermando che il COVID-19 è una malattia principalmente vascolare” piuttosto che polmonare. Questo articolo, dunque, non parla direttamente dei vaccini, ma ha fatto scalpore perché solleva una questione molto controversa sul ruolo della proteina spike presente nel virus e quella inserita negli attuali vaccini: “Gli scienziati sanno da tempo che le distintive proteine “spike” di SARS-CoV-2 aiutano il virus a infettare il suo ospite attaccandosi alle cellule sane…” e questo “nuovo importante studio” conferma e dimostra che “le proteine spike del virus… svolgono un ruolo chiave nella malattia stessa”. Ma nonostante nella sintesi dell’articolo, si specifichi che “le proteine spike del virus si comportano in modo diverso da quelle codificate in modo sicuro dai vaccini” onde evitare eventuali accostamenti tra la spike del virus e quelle dei vaccini, in realtà va detto che il documento del Salk non parla proprio dei vaccini, né fa accostamenti con le relative spike, la cui “sicurezza” è ancora da accertare nei vaccini sperimentali. Di qui la connessione fra questa scoperta e le critiche degli studiosi che da mesi segnalano la pericolosità dei vaccini sperimentali nei confronti a livello scientifico: sia perché tali vaccini in commercio contengono miliardi di proteine spike, sia perché le problematiche vascolari e la formazione di trombi sono proprio uno degli effetti avversi registrati dopo la somministrazione del vaccino. In altre parole lo studio, da un lato conferma il ruolo chiave della proteina spike nella malattia e nelle conseguenze a livello cardiovascolare, e dall’altro, indirettamente, solleva dubbi sulla proteina spike utilizzata nei vaccini la cui “sicurezza” – garantita dalle ditte produttrici – sembra smentita dai dati sugli eventi avversi tra i quali ci sono proprio malattie vascolari. In questo studio sul Covid malattia vascolare, i ricercatori di Salk hanno collaborato con scienziati dell’Università della California, tra cui il co-primo autore Jiao Zhang e il co-autore senior John Shyy. La ricerca è stata sostenuta dal National Institutes of Health, dalla National Natural Science Foundation of China, dal Shaanxi Natural Science Fund, dal National Key Research and Development Program, dal First Affiliated Hospital dell’Università di Xi’an Jiaotong; e l’Università di Xi’an Jiaotong.



Dichiarazioni di Pietro Luigi Garavelli sui pericoli delle vaccinazioni durante una pandemia

Le dichiarazioni di Pietro Luigi Garavelli, primario di Malattie Infettive dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara sui pericoli delle vaccinazioni durante una pandemia.
Leggi le dichiarazioni


Il professore Garavelli, ha dichiarato a fine marzo 2021: “È dimostrato che ormai Sars Cov 2 è presente nella popolazione tutto l’anno … per cui assistiamo a brevi ondate epidemiche a scadenza di mesi le une dalle altre, come è normale che avvenga… In questa situazione, a non essere normale è una cosa che si impara al primo anno di specializzazione. Ovvero, non si vaccina mai durante una epidemia. Perché il virus reagirà mutando, producendo varianti e sarà sempre più veloce di noi. Con un virus RNA o si trova un denominatore comune su cui montare il vaccino o, facendo vaccini contro le spike che mutano, non hai speranza di arrivare prima di lui. Lo ricorreremo sempre perché così tende a mutare velocemente.”  Perciò Garavelli si muove controcorrente anche sul lockdown: “… è una misura di isolamento che serve per patologie da contatto, come l’Ebola…” ma non “allo stato attuale delle cose, quando il virus è ormai endemico… in pratica, dobbiamo conviverci, rispettare le misure prudenziali e, oserei dire, curare a casa. Chiudere la società e la vita a tratti, non ha davvero senso.



Articolo di Doctors for Covid Ethics mette in dubbio la necessità, l’efficacia e la sicurezza dei vaccini

Articolo di Doctors for Covid Ethics che mette in dubbio la necessità, l’efficacia e la sicurezza dei vaccini. 
Leggi l’articolo
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Doctors for Covid Ethics è un gruppo internazionale composto da centinaia di medici e scienziati. In questo documento, Doctors for Covid Ethics passa in rassegna i motivi tecnici e scientifici della non necessità/inutilità delle campagne vaccinali di massa. E dopo essersi soffermato sull’efficacia effettiva e sui problemi di sicurezza, esprime una posizione netta: “ I vaccini sperimentali sono inutili, inefficaci e pericolosi. Coloro che autorizzano, costringono o somministrano la vaccinazione sperimentale COVID-19 stanno esponendo intere popolazioni e pazienti a rischi medici gravi, inutili e ingiustificati”. Doctors for Covid Ethics ha già scritto tre lettere all’Agenzia Europea per il Farmaco avvertendo dei pericoli a breve e lungo termine dei vaccini, come loro stessi specificano sulle loro pagine, legati a:  “coagulazione, sanguinamento e anomalie piastriniche.  Abbiamo iniziato ad avvertire i rischi legati al sangue prima che i resoconti dei media sulla coagulazione portassero alla sospensione dei vaccini in tutto il mondo. In assenza di dati cruciali sulla sicurezza, chiediamo il ritiro immediato di tutti i vaccini COVID-19 basati sul gene sperimentale. Ci opponiamo ai passaporti vaccinali, che minacciano la salute pubblica e violanoNorimberga” e altre protezioni. Stiamo avvertendo che i “pass sanitari” esercitano una pressione coercitiva sui cittadini affinché si sottopongano a pericolose sperimentazioni mediche, in cambio di libertà che una volta erano diritti umani”.
Quanto alla lettera a Emer Cooke, Direttore Esecutivo dell’EMA (Agenzia Europea per il Farmaco), l’EMA è accusata di aver fornito dati privi di ogni evidenza scientifica, implicitamente evidenziando la natura fraudolenta della comunicazione, visto che i vaccini sono vere e proprie terapie geniche piuttosto che “vaccini”. Medici e scienziati chiedono, dunque, su cosa si basano le decisioni dell’EMA considerato che l’OMS non è un organismo competente per la valutazione della sicurezza dei farmaci, per cui non può essere la fonte di riferimento dell’EMA: e pertanto, analizzando i dati, sconsigliano il vaccino a tutti coloro che non siano a rischio serissimo di contrarre il Covid nelle forme più gravi.



Intervista al professor Sucharit Bhakdi, che denuncia la non eticità dell’utilizzo e dell’imposizione dei vaccini COVID-19 per la loro pericolosità

Intervista al professor Sucharit Bhakdi, che denuncia l’immoralità dell’utilizzo e dell’imposizione dei vaccini COVID-19 per la pericolosità degli stessi, avvertendo sui possibili eventi avversi di massa (malattie autoimmuni e reazioni iperimmuni) che egli ritiene scatenati dai vaccini.
Guarda il video dell’intervista
Scarica la trascrizione integrale

SINTESI DELLA TRASCRIZIONE
Medico e professore universitario di microbiologia con un background di ricercatore in immunobiologia, il Professor Sucharit Bhakdi nell’intervista di Alex Newman – pubblicata su “The New American” il 16 aprile 2021 – delinea un quadro allarmato ed impietoso sulle campagne vaccinali: mettendone in discussione il principio etico di fondo, sottolineandone la natura di sperimentazione ed entrando nel merito dei meccanismi di funzionamento del vaccino per illustrar la sua teoria. I vaccini, a detta di Bhakdi, metteranno a rischio proprio la popolazione più giovane e con il sistema immunitario più forte e reattivo; e le persone guarite o immunizzate per via naturale dal COVID-19 in quanto il principio di funzionamento dei vaccini farebbe scatenare reazioni iperimmuni o autoimmuni.
Ecco una sintesi dell’intervista …. cui va fatta una premessa. L’intervista dura circa 40 minuti (39,12 per la precisione) e la trascrizione della parte qui riportata proviene a sua volta da uno stralcio della stessa (durata 13,35 minuti), che circolava su Facebook con i sottotitoli in italiano sotto il seguente link ma oggi, come chiunque può constatare cliccando questo link su Facebook, il testo è stato rimosso dal social. Ciononostante, poiché questo video ha fatto il giro del mondo, l’abbiamo recuperato da altri siti.

“Voi ricevete “pacchetti” di quel gene attraverso il muscolo. Non uno, ma un miliardo di pacchetti che vanno nel muscolo, nella linfa ma anche nel flusso sanguigno.. ricevete un gene virale nel vostro flusso sanguigno che andrà in circolo. Il flusso sanguigno è un sistema a circuito chiuso di condotti e, una volta che quei milioni e milioni di pacchetti di geni sono nel sangue, non usciranno mai più da lì perché sono intrappolati…. La cellula che riceve quel gene inizia a riprodurlo. Queste cellule rivestono i vasi sanguigni in tutto il corpo… Il gene del virus è la proteina spike del virus e comincerà ad uscire dalla cellula, chiaro? Allo stesso tempo, nella produzione di questa proteina, si formano residui che non sono stati utilizzati e la cellula li mette davanti alla propria “porta”. Quindi abbiamo la proteina spike e i residui. Ora, questa stessa proteina spike ha una proprietà che è meravigliosa per la scienza ma non per noi, a causa di una tendenza e di una capacità che possiede: qui abbiamo una piastrina, che è una piccola cellula che avvia la coagulazione del sangue. Nel momento in cui viene toccata, questa piastrina si attiva e vuole avviare la coagulazione del sangue. Ma c’è un altro tipo di cellule, i linfociti killer, che sono addestrati per vedere i residui del virus e cercano di uccidere la cellula che osa produrre il virus, che in questo caso è la cellula che ricopre la parete dei vasi sanguigni. Questo può succedere in qualunque parte del corpo: e voi esseri umani state partecipando all’esperimento più grande mai realizzato, nella storia dell’umanità”.



La posizione critica di Luc Montagnier sugli attuali vaccini sperimentali.

Le critiche del Premio Nobel per la Medicina, Luc Montagnier, agli attuali vaccini sperimentali.
Scarica il video dell’intervista sui rischi per bambini e future generazioni 
Scarica il video dell’intervista sullo sviluppo di varianti da parte dei vaccini 

Il genetista e premio Nobel Luc Montagnier, si dichiara scandalizzato dalle politiche di vaccinazioni di bambini e minori e afferma perché avranno effetti sulle generazioni a venire. “Stiamo davvero intaccando le generazioni future. Per esempio, il glifosato, come dimostrato da studi recenti sui topi, provoca effetti epigenetici: chi lo assume nella dieta lo trasmette alle generazioni successive. Per cui i figli, i nipoti, i pronipoti ne soffriranno. E così l’RNA messaggero presente nel vaccino può avere effetti sulle generazioni future…”  Per Montagnier l’RNA è una completa incognita e proclamare una vaccinazione obbligatoria per tutti con questa tecnologia è una follia per gli effetti che potrebbero manifestarsi anche su più generazioni. Luc Montagnier non ha mai nascosto i suoi dubbi sugli attuali vaccini e le sue posizioni sono chiare: parla apertamente di correlazione tra vaccino e sviluppo di nuove varianti resistenti ai vaccini stessi. Ecco la trascrizione in italiano di quanto riportato nella seconda intervista (in francese con sottotitoli in inglese): “È un enorme errore, un errore medico e un errore scientifico, inaccettabile… i libri di storia ne parleranno, perché, in effetti, è la vaccinazione che ha creato le varianti, a partire dal virus cinese. Ci sono degli anticorpi creati dal vaccino. Il vaccino muta perché cerca di adattarsi e sopravvivere. Le nuove varianti sono prodotto e risultato della vaccinazione, lo potete vedere in tutti i Paesi, è sempre lo stesso: la curva delle vaccinazioni è seguita dalla curva delle morti. Lo vedo da vicino, ne faccio esperienza in Istituto con i pazienti che si sono ammalati di Covid dopo essere stati vaccinati. Vi dimostrerò che stanno creando varianti resistenti al vaccino”. All’intervistatore che chiede: “Come si può vaccinare, durante un’ epidemia?” Montagnier risponde: “È impensabile! È omertà, lo sanno gli epidemiologi, lo sanno” aggiunge Montagnier, spiegando un meccanismo ben conosciuto: “Quello che noi chiamiamo Antibody Dependent Enhancement (ADE)”. 



Pregiudiziale del senatore Ciampolillo

“Pregiudiziale” del senatore Ciampolillo (M5Stelle) sulla discussione per l’obbligo vaccinale ai sanitari: “Non possiamo decidere senza informazioni medico/scientifiche”

Leggi il riassunto della “questione pregiudiziale”
Scarica il testo integrale della “pregiudiziale”
Scarica il resoconto stenografico della seduta

Il senatore Ciampolillo del “Movimento 5 stelle” ha sollevato una importante “questione pregiudiziale” relativa al disegno di legge di conversione in legge del decreto legge 44/2021 in discussione al Senato che prevede l’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario. Che significa? Detto in parole semplici, il senatore ha sollevato una questione fondamentale che vanifica il dibattitto oggi in corso al Senato: e cioè, che in questo caso ai senatori si chiede di approvare leggi che incidono profondamente sulla salute e sul futuro dei cittadini senza fornire loro, però, adeguate informazioni mediche e scientifiche per valutare se siano leggi giuste o sbagliate. Sollevando questa “questione pregiudiziale” – impropriamente classificata agli atti come “bozza” e sbrigativamente respinta come risulta dal resoconto stenografico della seduta – il senatore Ciampolillo solleva, in maniera articolata e documentata, profili di legittimità costituzionale, con richiami sia alla normativa italiana che europea, che creano i presupposti per eventuali future impugnazioni da parte di chi non intenda aderirvi.