Diario ragionato della pandemia

ovvero

Fahrenheit 2021

Maria Assunta Cavallo fa il vaccino di AstraZaneca della partita sequestrata.

Una giornalista fa il vaccino di AstraZaneca della stessa partita poi sequestrata ma riesce a scampare alla morte. E’ Maria Assunta Cavallo, di origini casertane e insegnante a Bergamo: il 10 marzo 2021 riceve la prima dose del vaccino AstraZeneca del lotto Avb2856, come riportato dalla stampa locale. Nelle prime ore dalla somministrazione ha avvertito sintomi quali febbre, nausea, capogiri, dolori articolari. Ma dopo alcune ore la situazione si è aggravata evidenziando un attacco ischemico con i classici sintomi neurologici: tipo non riuscire a parlare, ecc. Fortunatamente la donna è sopravvissuta all’episodio.Leggi la notizia su CasertaCe



Danilo D’Argenio, muore a 22 anni per arresto cardiaco.

Danilo D’Argenio, muore a 22 anni improvvisamente, durante un banchetto di nozze per arresto cardiaco. Originario della provincia di Avellino, era studente a Ferrara dove studiava e dove il 10 giugno (un mese prima) aveva fatto il vaccino Johnson. Danilo stava partecipando, a Capaccio, al ricevimento di nozze del cugino di cui era ospite quando è sopraggiunto il malore. Dalla Procura è stata disposta l’autopsia del cadavere.
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Eventi avversi da vaccino introduzione

Eventi avversi da vaccino:
nessuno è responsabile dei danni … tranne i cittadini 

E’ stato evidente fin dall’inizio che le case produttrici dei vaccini, gli organi che li avevano autorizzati, i politici che li avevano caldeggiati e i sanitari che li avevano promossi e inoculati avevano tutti in comune un obiettivo: essere sollevati dalle responsabilità dei danni e delle morti dovuti ai vaccini.
Il 10 settembre 2020, infatti, tre europarlamentari della Lega, Stefania Zambelli , Rosanna Conte  e Alessandra Basso presentano al Parlamento Europeo un’interrogazione parlamentare – consultabile sul portale del parlamento europeo con la relativa risposta scritta – dal titolo “Richiesta di concessione dell’immunità per le case farmaceutichenella cui presentazione si legge: “L’urgenza determinata dalla pandemia di Coronavirus di arrivare a un vaccino affidabile ed efficace per la popolazione ha portato a una contrazione della tempistica legata alle fasi di sperimentazione che, essendo un processo lungo ed elaborato, in situazioni di normalità richiederebbe anni. È altresì comprensibile che le case farmaceutiche, futuri produttori del vaccino, chiedano per il loro business una sorta di immunità, in particolare, e come si evince da recenti notizie di stampa, per quanto concerne la responsabilità civile, per eventuali danni causati da questi medicinali biologici. A tale riguardo le case farmaceutiche dovranno per competenza relazionarsi con le diverse normative di ciascuno Stato membro. Ciò premesso, si chiede alla Commissione di rispondere alle seguenti domande: 1. come intende la Commissione raccordare la richiesta delle case farmaceutiche di questa immunità con le diverse previsioni normative statali in materia? 2. Qual è l’orientamento che ha maturato la Commissione rispetto a quali e quante evidenze scientifiche possano indurre a un ragionevole esonero della responsabilità civile?”  

Altrettanto chiara è la volontà di deresponsabilizzare totalmente i legislatori e gli esecutori. Ad aprile 2121, infatti, si introduce in Italia lo scudo penale per gli operatori sanitari, che li svincola da ogni responsabilità sui danni causati dal siero sperimentale anti-Covid.  “L’art. 3 del decreto legge 44/2021 introduce una clausola di esclusione della punibilità per i sanitari impegnati nella campagna vaccinale. Ne avevamo davvero bisogno?” L’interrogativo viene sollevato in un articolo di Diritto Penale che approfondisce anche il tema fornendo le relative risposte. Ma la richiesta di immunità nasce sia a seguito delle numerose e gravi reazioni avverse (come si vedrà qui di seguito) determinatesi dopo l’inoculazione dei sieri; sia perché gli stessi medici hanno paura dei cosiddetti “vaccini” avendone constatato gli effetti, per cui molti di loro non vorrebbero vaccinarsi per non fare la stessa fine dei loro pazienti.  

Insomma, sembra evidente un procedere ancora una volta secondo la logica dei “due pesi e due misure”: mentre la popolazione, infatti, è schiacciata da una propaganda martellante basata sul senso di “responsabilità” a vaccinarsi, ad accettare di diventare “cavia” di un siero sperimentale per il bene dell’umanità, ad immolarsi al sacrificio (addirittura obbligando chi non volesse farlo volontariamente), tutti gli altri vengono deresponsabilizzati.  

Inoltre, anche la possibile correlazione fra eventi avversi e siero sperimentale, sembra ridursi, pezzo per pezzo, al minimo, rendendo quasi impossibile stabilire un nesso di causa ed effetto fra l’inoculazione del farmaco sperimentale e le reazioni avverse. Come? … Continua a leggere