Diario ragionato della pandemia

ovvero

Fahrenheit 2021

Scienza e Vaccini

Vaccini


Intervista al professor Sucharit Bhakdi, che denuncia l’immoralità dell’utilizzo e dell’imposizione dei vaccini COVID-19 per la pericolosità degli stessi, avvertendo sui possibili eventi avversi di massa (malattie autoimmuni e reazioni iperimmuni) che egli ritiene scatenati dai vaccini.
Guarda il video dell’intervista
Scarica la trascrizione integrale

SINTESI DELLA TRASCRIZIONE
Medico e professore universitario di microbiologia con un background di ricercatore in immunobiologia, il Professor Sucharit Bhakdi nell’intervista di Alex Newman – pubblicata su “The New American” il 16 aprile 2021 – delinea un quadro allarmato ed impietoso sulle campagne vaccinali: mettendone in discussione il principio etico di fondo, sottolineandone la natura di sperimentazione ed entrando nel merito dei meccanismi di funzionamento del vaccino per illustrar la sua teoria. I vaccini, a detta di Bhakdi, metteranno a rischio proprio la popolazione più giovane e con il sistema immunitario più forte e reattivo; e le persone guarite o immunizzate per via naturale dal COVID-19 in quanto il principio di funzionamento dei vaccini farebbe scatenare reazioni iperimmuni o autoimmuni.
Ecco una sintesi dell’intervista …. cui va fatta una premessa. L’intervista dura circa 40 minuti (39,12 per la precisione) e la trascrizione della parte qui riportata proviene a sua volta da uno stralcio della stessa (durata 13,35 minuti), che circolava su Facebook con i sottotitoli in italiano sotto il seguente link ma oggi, come chiunque può constatare cliccando questo link su Facebook, il testo è stato rimosso dal social. Ciononostante, poiché questo video ha fatto il giro del mondo, l’abbiamo recuperato da altri siti.

“Voi ricevete “pacchetti” di quel gene attraverso il muscolo. Non uno, ma un miliardo di pacchetti che vanno nel muscolo, nella linfa ma anche nel flusso sanguigno.. ricevete un gene virale nel vostro flusso sanguigno che andrà in circolo. Il flusso sanguigno è un sistema a circuito chiuso di condotti e, una volta che quei milioni e milioni di pacchetti di geni sono nel sangue, non usciranno mai più da lì perché sono intrappolati…. La cellula che riceve quel gene inizia a riprodurlo. Queste cellule rivestono i vasi sanguigni in tutto il corpo… Il gene del virus è la proteina spike del virus e comincerà ad uscire dalla cellula, chiaro? Allo stesso tempo, nella produzione di questa proteina, si formano residui che non sono stati utilizzati e la cellula li mette davanti alla propria “porta”. Quindi abbiamo la proteina spike e i residui. Ora, questa stessa proteina spike ha una proprietà che è meravigliosa per la scienza ma non per noi, a causa di una tendenza e di una capacità che possiede: qui abbiamo una piastrina, che è una piccola cellula che avvia la coagulazione del sangue. Nel momento in cui viene toccata, questa piastrina si attiva e vuole avviare la coagulazione del sangue. Ma c’è un altro tipo di cellule, i linfociti killer, che sono addestrati per vedere i residui del virus e cercano di uccidere la cellula che osa produrre il virus, che in questo caso è la cellula che ricopre la parete dei vasi sanguigni. Questo può succedere in qualunque parte del corpo: e voi esseri umani state partecipando all’esperimento più grande mai realizzato, nella storia dell’umanità”.


Articolo di Doctors for Covid Ethics che mette in dubbio la necessità, l’efficacia e la sicurezza dei vaccini. 
Leggi l’articolo
Leggi la lettera all’EMA

Doctors for Covid Ethics è un gruppo internazionale composto da centinaia di medici e scienziati. In questo documento, Doctors for Covid Ethics passa in rassegna i motivi tecnici e scientifici della non necessità/inutilità delle campagne vaccinali di massa. E dopo essersi soffermato sull’efficacia effettiva e sui problemi di sicurezza, esprime una posizione netta: “ I vaccini sperimentali sono inutili, inefficaci e pericolosi. Coloro che autorizzano, costringono o somministrano la vaccinazione sperimentale COVID-19 stanno esponendo intere popolazioni e pazienti a rischi medici gravi, inutili e ingiustificati”. Doctors for Covid Ethics ha già scritto tre lettere all’Agenzia Europea per il Farmaco avvertendo dei pericoli a breve e lungo termine dei vaccini, come loro stessi specificano sulle loro pagine, legati a:  “coagulazione, sanguinamento e anomalie piastriniche.  Abbiamo iniziato ad avvertire i rischi legati al sangue prima che i resoconti dei media sulla coagulazione portassero alla sospensione dei vaccini in tutto il mondo. In assenza di dati cruciali sulla sicurezza, chiediamo il ritiro immediato di tutti i vaccini COVID-19 basati sul gene sperimentale. Ci opponiamo ai passaporti vaccinali, che minacciano la salute pubblica e violanoNorimberga” e altre protezioni. Stiamo avvertendo che i “pass sanitari” esercitano una pressione coercitiva sui cittadini affinché si sottopongano a pericolose sperimentazioni mediche, in cambio di libertà che una volta erano diritti umani”.
Quanto alla lettera a Emer Cooke, Direttore Esecutivo dell’EMA (Agenzia Europea per il Farmaco), l’EMA è accusata di aver fornito dati privi di ogni evidenza scientifica, implicitamente evidenziando la natura fraudolenta della comunicazione, visto che i vaccini sono vere e proprie terapie geniche piuttosto che “vaccini”. Medici e scienziati chiedono, dunque, su cosa si basano le decisioni dell’EMA considerato che l’OMS non è un organismo competente per la valutazione della sicurezza dei farmaci, per cui non può essere la fonte di riferimento dell’EMA: e pertanto, analizzando i dati, sconsigliano il vaccino a tutti coloro che non siano a rischio serissimo di contrarre il Covid nelle forme più gravi.


Studio di un team del Salk Institute californiano che identifica il Covid come malattia vascolare, e il “ruolo chiave della proteina spike nel danneggiare le cellule”.
Scarica il documento in originale 
Leggi la sintesi su Salk  

Il documento del prestigioso Salk Institute, eccellenza mondiale in campo biomedico, è stato pubblicato su Circulation Research il 30 aprile 2021 ed una sintesi è disponibile nella sezione NOTIZIE del Salk Institut che esordisce: “La proteina spike del nuovo coronavirus svolge un ruolo chiave aggiuntivo nella malattia. I ricercatori e i collaboratori del Salk mostrano come la proteina danneggi le cellule, confermando che il COVID-19 è una malattia principalmente vascolare” piuttosto che polmonare. Questo articolo, dunque, non parla direttamente dei vaccini, ma ha fatto scalpore perché solleva una questione molto controversa sul ruolo della proteina spike presente nel virus e quella inserita negli attuali vaccini: “Gli scienziati sanno da tempo che le distintive proteine “spike” di SARS-CoV-2 aiutano il virus a infettare il suo ospite attaccandosi alle cellule sane…” e questo “nuovo importante studio” conferma e dimostra che “le proteine spike del virus… svolgono un ruolo chiave nella malattia stessa”. Ma nonostante nella sintesi dell’articolo, si specifichi che “le proteine spike del virus si comportano in modo diverso da quelle codificate in modo sicuro dai vaccini” onde evitare eventuali accostamenti tra la spike del virus e quelle dei vaccini, in realtà va detto che il documento del Salk non parla proprio dei vaccini, né fa accostamenti con le relative spike, la cui “sicurezza” è ancora da accertare nei vaccini sperimentali. Di qui la connessione fra questa scoperta e le critiche degli studiosi che da mesi segnalano la pericolosità dei vaccini sperimentali nei confronti a livello scientifico: sia perché tali vaccini in commercio contengono miliardi di proteine spike, sia perché le problematiche vascolari e la formazione di trombi sono proprio uno degli effetti avversi registrati dopo la somministrazione del vaccino. In altre parole lo studio, da un lato conferma il ruolo chiave della proteina spike nella malattia e nelle conseguenze a livello cardiovascolare, e dall’altro, indirettamente, solleva dubbi sulla proteina spike utilizzata nei vaccini la cui “sicurezza” – garantita dalle ditte produttrici – sembra smentita dai dati sugli eventi avversi tra i quali ci sono proprio malattie vascolari. In questo studio sul Covid malattia vascolare, i ricercatori di Salk hanno collaborato con scienziati dell’Università della California, tra cui il co-primo autore Jiao Zhang e il co-autore senior John Shyy. La ricerca è stata sostenuta dal National Institutes of Health, dalla National Natural Science Foundation of China, dal Shaanxi Natural Science Fund, dal National Key Research and Development Program, dal First Affiliated Hospital dell’Università di Xi’an Jiaotong; e l’Università di Xi’an Jiaotong.


Analisi di Antoine Barbari, Presidente di Clinical Transplantation, che elenca le gravi carenze nell’immissione sul mercato dei vaccini
Leggi l’articolo

“Le preoccupazioni sul vaccino COVID-19: realtà o finzione?” è il titolo dell’analisi di Antoine Barbari, Presidente della “Middle East Society for Organ Transplantation”, che analizza le preoccupazioni legate ai vaccini correlandole alla bibliografia di studi recenti (2020-2021). Eccone l’estratto: “Un team di scienziati cinesi ha segnalato il primo caso di COVID-19 a Wuhan, in Cina, l’8 gennaio 2020, dopo aver sequenziato il primo materiale genetico virale. Da allora molti vaccini sono stati sottoposti a test, aggirando le sperimentazioni sugli animali, con più di 200 aziende farmaceutiche in diversi paesi che hanno dichiarato lo sviluppo di diversi vaccini, ciascuno con la propria strategia per generare immunità: nonostante le argomentazioni di molti esperti di malattie infettive sostengano che 18 mesi per un primo vaccino sia un programma incredibilmente aggressivo valutando che ci vogliono mediamente 10 anni per svilupparne uno. Dieci vaccini candidati sono già entrati negli studi clinici di fase 3 sugli esseri umani. Questi vaccini si basano su diversi tipi di tecnologie, la più innovativa delle quali utilizza l’RNA messaggero del materiale genetico”. E qui l’analisi riassume alcune delle “preoccupazioni autentiche” sollevate quali: “… i periodi di follow-up troppo brevi, preoccupazioni di efficacia e sicurezza, mancanza di chiare correlazioni di protezione, casi di morbilità e mortalità segnalati subito dopo la vaccinazione, incertezze riguardo al rischio di aumento della malattia con l’esposizione al virus a lungo termine, la possibilità di trasmissione virale dopo la vaccinazione, la ridotta efficacia segnalata di questi vaccini contro nuove varianti, l’efficacia e la sicurezza di questi vaccini nei sottogruppi precedentemente esclusi (come i bambini, le donne incinte, gli anziani fragili ad alto rischio e individui immunocompromessi), il rischio sconosciuto di malattie autoimmuni indotte da immunogenicità, cancro e infiammazione cronica, il rischio di trasformazione del genoma…” E di conseguenza: “la potenziale coercizione imposta dal settore pubblico e privato ​​sui cittadini per ricevere il vaccino. Evidenti domande plausibili, dunque, rimaste finora senza risposte chiare e convincenti”.


Le dichiarazioni del Professor Paolo Bellavite sulle paure “fondate” di chi non si vaccina e il suo studio sull’origine del virus.
Leggi l’articolo sull’origine del virus 
Dichiarazioni in video su La7
Leggi l’intervista
Segui aggiornamenti su analisi e articoli sul suo canale Telegram

Il Professor Paolo Bellavite, è un medico chirurgo specializzato in ematologia, biotecnologie, esperto in statistiche sanitarie e epidemiologia che lavora presso l’Università di Verona. Fra i suoi studi c’è quello sulla dubbia origine del virus (naturale o da laboratorio), analizzata già il 27 marzo 2020 a commento di un lavoro di “Nature Medicine” e ribadita il 26 maggio 2021 in “Storia delle prime discussioni sull’origine del SARS-CoV-2”: dove Bellavite – che non ha mai creduto alla teoria del passaggio animale-uomo nel mercato di Wuhan accreditata dall’articolo di Nature – dichiara che oggi questa sua critica sta prendendo sempre più piede. Egli spiega, infatti, che quell’articolo di Nature – “circolato come fosse la VERITA’ DEFINITIVA” – era solo “una lettera e neppure un lavoro sperimentale o una rassegna sistematica… come giustamente sottolineano anche gli autori americani di origine cinese di un lavoro uscito a settembre 2020, sulle caratteristiche bio-ingegneristiche del virus… Come il virus sia entrato nella popolazione umana è di fondamentale importanza nel controllo della pandemia attuale e nella prevenzione di simili future pandemie”.
Anche per questo Bellavite evidenzia una serie di pericoli nella natura sperimentale della campagna vaccinale, espressi a inizio maggio 2021, nella trasmissione “Di Martedì”, affermando che, in quanto sperimentazione, richiederebbe la volontarietà sulla base di una piena consapevolezza. In mancanza della quale: “Ha ragione chi ha paura, perché siamo ancora nella fase di sperimentazione dei vaccini”.


L’appello di 40 ricercatori, docenti universitari e medici inglesi all’Agenzia sui farmaci britannica (MHRA) preoccupati per la vaccinazione COVID-19 sui bambini.
Scarica l’appello in originale
Leggi la notizia in italiano

L’allarme all’Agenzia dei Farmaci (MHRA) per la campagna vaccinale COVID-19 sulle fasce sotto i 12 anni (prevista in UK a settembre 2021) è arricchito di link e articoli, e  titola: “Sicurezza e preoccupazioni sulle vaccinazioni Covid nei bambini”. I medici dichiarano: “Stiamo sollevando queste preoccupazioni per promuovere un dibattito informato che è una parte vitale del corretto processo scientifico. Dobbiamo assicurarci che non si ripetano le tragedie del passato quando i vaccini sono stati immessi sul mercato in fretta. Per esempio, il vaccino per l’influenza suina Pandemrix, lanciato dopo la pandemia del 2010, ha provocato oltre mille casi di narcolessia, in bambini e adolescenti, prima di essere ritirato…” E danni ha provocato anche “Dengvaxia, un vaccino contro la dengue, che è stato distribuito ai bambini prima dei risultati completi della sperimentazione… Non dobbiamo rischiare il ripetersi di questi eventi con i vaccini Covid-19, che potrebbero avere un impatto enormemente dannoso sulla vaccinazione in generale”.  


Per il dottor Vladimir Zelenko vaccinare i bambini è una sperimentazione forzata e un crimine contro l’umanità.
Leggi l’articolo
Scarica l’intervista di Israel News

Il Dottor  Vladimir Zelenko, recentemente candidato al Premio Nobel per la Pace insieme ad altri medici per il ruolo svolto nell’affrontare la pandemia, è divenuto famoso in U.S. per aver sviluppato le cure conosciute come Protocollo Zelenko (vedi anche nella sezione di questo sito, nella pagina LE CURE, i suoi suggerimenti terapeutici ndr) e per avere definito (in un articolo di America’s Frontline Doctors) “colpevoli di omicidio di massa” chi ne nega l’efficacia. Zelenko ha anche denunciato la pressione ingiustificata del Governo Israeliano per vaccinare bambini e minori, così motivandola: “Secondo il CDC, i bambini sani di età pari o inferiore a 18 anni hanno un tasso di guarigione del 99,998% da COVID-19 senza alcun trattamento. Perciò non vi è alcuna necessità medica di un vaccino. Soprattutto, un’iniezione di mRNA sperimentale e non approvata che ha dimostrato di avere molti effetti collaterali pericolosi… Qualsiasi governo o individuo che costringe o ordina che i bambini ricevano questa iniezione sperimentale è in chiara violazione del divieto della Convenzione di Ginevra contro la sperimentazione umana coercitiva. Questi sono criminali di prim’ordine e devono essere assicurati alla giustizia per crimini contro l’umanità”.
Inoltre, in un’intervista rilasciata al giornalista israeliano Arutz Sheva, su Israel National News, ha dichiarato: “Questo virus ormai è qui e non scomparirà… I miei dati mostrano che se inizi il trattamento entro i primi 5 giorni, hai una riduzione dell’85% dei decessi e dei ricoveri ospedalieri. Ciò significa che questa infezione ormai non è diversa da qualsiasi altra infezione… il farmaco che uso è uno dei più sicuri al mondo.. Invito chiunque a dimostrare che mi sbaglio e che questo farmaco, utilizzato a livello globale, non possa porre fine a questa piaga”.


93 medici israeliani chiedono al Governo di non vaccinare i bambini.
Scarica la notizia dalla stampa israeliana
Leggi la notizia sulla stampa italiana

Novantatré medici israeliani scrivono ad aprile 2021 una lettera all’emittente Channel 12, indirizzata ai dirigenti del Ministero della Salute, ai loro colleghi medici della Nazione e alla popolazione. Tra i firmatari, il Dr. Amir Shachar, Direttore del Pronto Soccorso del Laniado Hospital, il Dr. Yoav Yehezkeli, medico e docente all’Università di Tel Aviv e il Dr. Avi Mizrahi, Direttore dell’Unità di Terapia Intensiva del Kaplan Hospital. La lettera chiede di non vaccinare i bambini, ricorda l’incertezza sul virus e sui vaccini e il principio fondante della medicina: “primun non nocere”. Ricordano che “l’opinione prevalente e sempre più condivisa nella comunità scientifica è che il vaccino non possa portare all’immunità di gregge, pertanto non vi è alcuna giustificazione ‘di tipo altruistico’ per la vaccinazione dei bambini, al fine di proteggere la parte della popolazione considerata a rischio.” I medici israeliani scrivono anche: “Pensiamo che neppure un numero esiguo di bambini possa essere messo in pericolo da una vaccinazione di massa contro un virus che per loro non rappresenta alcun rischio” e “non si può escludere che il vaccino possa causare nel lungo periodo reazioni avverse che, attualmente, non sono ancora state rilevate, riguardanti anche la crescita, il sistema riproduttivo e la fertilità. Ai bambini dovrebbe essere permesso un rapido ritorno alla normalità: i numerosi test e i continui cicli di isolamento dovrebbero essere interrotti e non dovrebbe essere creata alcuna separazione nella sfera pubblica tra i vaccinati ed i non vaccinati”.


Il professor Giovanni Frajese a confronto con il team di medici di Unite4Truth. Le petizioni al Governo e agli organi internazionali (EMA, AIFA, OMS) contro le campagne vaccinali sui minori .
Leggi il confronto con i medici inglesi
Scarica la petizione dei medici inglesi 
Scarica la petizione promossa in Italia

Il Professor  Giovanni Frajese, docente universitario specializzato in endocrinologia, si è confrontato in un dialogo/intervista con il team di medici inglesi Unite4Truth che si presenta così: “Siamo un gruppo di medici che operano in Gran Bretagna e desideriamo informarvi delle nostre gravi preoccupazioni in merito alle proposte per somministrare i vaccini COVID-19 ai bambini e ai ragazzi. Problemi documentati, che vengono ignorati da molti operatori sanitari, dai rappresentanti politici e dagli organi di governo. Quelli che, come noi, tentano di esporre la situazione vengono ignorati, licenziati o censurati”. Frajese raccoglie e riporta, dunque, le motivazioni sui  seri pericoli per bambini e adolescenti cui è stato somministrato il vaccino COVID-19 causati da possibili danni al sistema immunitario e danni imputandoli alla proteina spike; nonché come questo tipo d’intervento indiscriminato impedirà l’immunità di gregge invece di favorirla. Vengono riportate, infine, le petizioni rivolte sia dal gruppo di medici inglesi, sia dallo stesso professor Frajese per convincere i Governi dal desistere dalle campagne vaccinali sui minori.  


La posizione di ASSIS contro i vaccini somministrati in gravidanza “senza prove adeguate”.
Leggi il documento

L’Associazione di Studi e Informazione sulla Salute (ASSIS) che unisce ed è gestita da medici e specialisti in diverse discipline mediche, in un comunicato ha preso le distanze dalla pressione esercitata sulle donne incinte per farle aderire alla campagna vaccinale: “Dopo la “Proposta di moratoria sulla vaccinazione dei bambini contro la Covid-19” ASSIS sottoscrive, insieme ad altre associazioni facenti parte della Rete Sostenibilità e Salute, il “Documento scientifico – Evitare pressioni per indurre le donne gravide a vaccinazioni antinfluenzali e antiCovid”. Si assiste con preoccupazione a una spinta crescente alla vaccinazione anti-Covid-19 delle donne gravide, come si è già verificato per la vaccinazione antinfluenzale. Ciò accade in assenza di informazioni adeguate a presentare alle interessate e ai curanti un quadro bilanciato dei benefici attesi e dei possibili rischi per le donne stesse e per la prole”.